Parlando di Taping, si intende un particolare tipo di cerotto avente funzioni curative nel caso di leggeri infortuni muscolari. Il taping viene applicato direttamente nella zona dell’epidermide sovrastante il muscolo da trattare o al di sopra delle varie zone tendinee e articolari sulle quali si deve intervenire. È importante sottolineare che il tape neuromuscolare (altra denominazione con cui il taping è conosciuto) non è assolutamente un bendaggio. Quest’ultimo, infatti, viene impiegato per far sì che il paziente eviti determinati movimenti e per bloccare alcuni muscoli; nel caso del taping, invece, esso favorirà la meccanica del gesto atletico, in virtù di una stimolazione neuromuscolare che ha effetti positivi sul sistema linfatico e sulla circolazione sanguigna. Il nome completo del trattamento riguardante il taping neuromuscolare è Kinesio Taping Method, così battezzato dal suo inventore, il Dott. Kenzo Kase, chiropratico giapponese che ha portato a termine i suoi studi più di trent’anni fa presso la prestigiosa National University of Health Sciences di Chicago.
Questo prodigioso nastro colorato dispone di due caratteristiche fondamentali: elasticità e densità, che si adattano ai movimenti dei muscoli messi in tensione dal tape neuromuscolare stesso. Il Kinesio Taping Method prevede l’impiego di un nastro di cotone che non impedisca la naturale traspirazione della pelle e di adesivi che non comportino l’insorgere di allergie. Il taping non prevede il rilascio di alcun tipo di sostanza, ma interviene positivamente sulla vasodilatazione del muscolo, accelerando per tanto il recupero delle sue prestazioni. Poiché questo nastro non contiene alcun principio attivo, può essere applicato a qualsiasi tipo di paziente senza controindicazioni di sorta.
Quando si è infortunati si prova dolore, ma perché? In buona sostanza i recettori neurali e sensoriali, essendo in questa circostanza irritati, inviano al cervello una sensazione di dolore muscolare. È su questo processo che il Kinesio Taping Method agisce: il tape neuromuscolare, infatti, solleva la pelle (giacché viene applicato dopo aver messo in tensione il muscolo) diminuendo il carico sui recettori. In tal modo si allevia il fastidio e si può recuperare più velocemente.
Il taping neuromuscolare, concentrando la sua azione su cute, muscoli, articolazione, sistema venoso e linfatico e articolazioni, comporta il raggiungimento dei seguenti benefici: - alleviamento del dolore - normalizzazione della tensione muscolare - eliminazione della congestione linfatica e venosa - miglioramento della vascolarizzazione sanguigna - correzione dell’allineamento articolare - correzione dell’assetto posturale.
Tra le applicazioni del Tape neuromuscolare che hanno avuto risultati più positivi stanno quelle del ginocchio. Il Taping al ginocchio viene impiegato per trattare il cosiddetto “ginocchio dello sportivo”, per fornire supporto al ginocchio insieme alla rotula, per lenire il dolore e alleviare il gonfiore. Il dolore al ginocchio, noto in gergo come gonalgia, è davvero un disturbo molto diffuso che può imputarsi alle cause più svariate; il taping del ginocchio si presenta quindi come un rimedio rivoluzionario e fruibile da parte di tutti: dal più giovane al più anziano, per curare patologie legate a fattori che vanno dai traumi causati dallo sport a quelli connessi all’età che avanza. Il taping al ginocchio è la soluzione al momento maggiormente impiegata nel trattamento del “ginocchio del corridore”, più precisamente denominato sindrome femoro - rotulea, che interessa però anche chi va in bici o cammina molto. Una tale condizione di norma comporta dolore diffuso attorno alla rotula, che il taping al ginocchio riesce ad alleviare. Il taping del ginocchio viene suggerito come terapia anche nel caso in cui a provocare dolore o lesioni alle articolazioni è il sovrappeso.
Assolutamente no, soprattutto per quanto concerne chi pratica sport a livello agonistico o è atleta di professione. Oltre al tape neuromuscolare terapeutico, infatti, ne esiste uno funzionale che, con finalità di supporto contribuisce a migliorare la biomeccanica dell’atleta.